trio
La storia continua
di robydany54
28.10.2019 |
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"Si stavano dando un gran da fare, lui con una mano le accarezzava il sedere e con l’altra le stimolava la fica senza neppure tirare giù gli slip..."
Definitivamente conclusa la vicenda diciamo ,sentimentale con Orlando , ero fortemente tentata di confidarmi con il mio amore Daniele , unico freno la paura anzi il terrore di perderlo , però non trovavo giusto non metterlo al corrente di una simile esperienza, così decisi di confessargli tutto quanto prima . Una sera nel letto intenta come di consueto ad accarezzargli il cazzo, decisi che fosse giunto il momento di rivelare la mia infedeltà. Immediatamente mi accorsi che più parlavo, inoltrandomi nei minimi particolari, più il membro si invigoriva ,il mio parlare esplicito e disinvolto della vicenda sortiva un benefico effetto afrodisiaco , aumentando notevolmente la sua consistenza fino ad ottenere il massimo.A quel punto girandomi su di un fianco,rivolgendosi con tono austero , iniziò scoparmi con una foga mai vista ne sentita chiamandomi ripetutamente troia . Percepivo nella mia stretta vagina tutta la passione e la potenza del cazzo desideroso ed avido di sesso infoiato da racconti di vita vissuta strettamente personali e coinvolgenti. L a mia esperienza trasgressiva aveva fatto scaturire nel mio maritino la foga di un tempo , risvegliando miracolosamente un ardore di gioventù , altro che viagra , eccitata più che mai continuavo ad esporre con spontaneità tutto quello che avevamo fatto assieme al mio amante ed i suoi amici ,giungendo addirittura ad esaltare i vari episodi, talvolta , travisando pittorescamente la realtà e di come a turno mi avessero scopata ed inculata ripetutamente, entrando ed uscendo a loro piacere dai miei provati anfratti e non ultimo costretta a leccare la fica maleodorante di una sconosciuta deglutendo tutte le sue acide secrezioni vaginali , tacqui ,concludendo che la storia mi aveva enormemente appagata, procurandomi una serie di orgasmi multipli che mi avevano fatta trasecolare, rendendomi ancora più succube e zoccola . Daniele in silenzio ,continuava ad infierire con violenza nel mio corpo , procurandomi oltre un immenso piacere , anche un leggero fastidio alle parti intime . Sfinito stringendomi i seni, fino a farmi male, si liberò completamente di tutto il suo seme iniettandomelo profondamente nella fica. Distesi sul letto per riprendere fiato iniziammo a parlare fantasticando su altre vicissitudini estreme dove io da grossa troia ero la protagonista indefessa. Il gioco garbava ad entrambi procurandoci sensazioni nuove e stimolandoci nuovamente a fare sesso. Decidemmo così di materializzare i nostri fantasmi erotici coinvolgendo di volta in volta tutte le persone o situazioni che avrebbero solleticato, il nostro atavico appetito sessuale. L’occasione non tardò ad arrivare, da poco in ufficio avevamo avuto una fusione e diversi nuovi impiegati, con contratti a termine , privi di esperienza, erano stati affiancati nei vari uffici da veterani. Come direttrice del settore avevo in parte partecipato alle varie assegnazioni , stringendo cordiali rapporti con tutti. Nella mischia, notai subito una giovinetta timidissima direi spaurita e timorosa di tutto e di tutti. La poverina non era neppure di Roma veniva dalla Puglia, per un aggiornamento Trovandomi in un ambiente lavorativo ,di merda, dove chi si fa pecora il lupo se lo mangia presi subito la ragazza tra le mie ali, evitando che cadesse tra le grinfie di una mia collega alquanto sgradevole e malvagia . Sentendosi da subito protetta la giovinetta mi dimostro tutta la sua gratitudine. Con il passare del tempo divenimmo amiche e sovente ci trovammo pranzare assieme. Fu così che giorno dopo giorno iniziò a confidarsi dimostrandomi tutta la sua fiducia,giungendo inevitabilmente a delle rivelazioni intime e proprio in quella occasione appresi che la ragazza era ancora vergine, alla veneranda età di 24 anni e questo chiaramente le aveva creato non pochi problemi principalmente con i suoi coetanei, con i quali legava poco o niente . Ecco spiegata tutta la sua attrazione verso una persona come me che poteva benissimo essere la madre. Era giunto il momento di portarla a casa, avendone già parlato con Daniele e provare a sedurla per provare un esperienza a tre, liberando oltretutto la giovane dal fardello di una scomoda verginità.
Senza problemi in un momento di tranquillità , le esposi la mia idea di una eventuale unione sessuale a tre ove ci si sarebbe amati avvicendandosi a prescindere il sesso. Ne fu all'istante e senza farmi replicare mi baciò teneramente sulla bocca unendo la sua lingua alla mia.
Una volta in casa, avvisai Daniele della fattibilità della relazione e senza farlo fiatare gli gettai tra le braccia la ragazza. In preda all’imbarazzo tutta rossa in viso, con fare da civettuola, Angelica si unì a lui in un sensuale abbraccio seguito da un susseguirsi di intensi e voluttuosi baci. Li osservavo breve distanza e nel giro di poco mi accorsi che la ragazza si era fatta quasi completamente denudare offrendo alla vista le abbondanti tette e le tondeggianti chiappe . Si stavano dando un gran da fare, lui con una mano le accarezzava il sedere e con l’altra le stimolava la fica senza neppure tirare giù gli slip inondandoli inevitabilmente con i suoi abbondanti fluidi corporei, mentre con la bocca si dilettava a succhiarle i grossi capezzoli divenuti irti come due chiodi . Lei a sua volta, aveva preso in mano il nervoso cazzo e voracemente lo stava masturbando scoprendo il gonfio glande. Feci appena in tempo denudarmi e senza neppure pulirmi la fica grondante di voluttà , Angelica mi reclamò al suo fianco, piazzandomi con estrema decisione una mano tra le cosce, provocandomi un forte turbamento. Assaporai estasiata il suo odore, le sue intrinseche secrezioni e la sua copiosa traspirazione corporea districandomi con la lingua dalla sua bocca alle sue tette ed infine raggiungendo finalmente il suo sporgente e folto pube. Ero ad un passo dalla fica così divaricandole le cosce facendomi largo tra le labbra vaginali, la dischiusi come un frutto di mare assaporandone la sua dolce e saporita essenza .La stavo preparando con la lingua per essere deflorata, infierendo delicatamente sulla voluminosa clitoride , quando d’un tratto mi trovai a poca distanza, il glande pronto per essere introdotto, così spostandomi lo presi in mano e dopo averlo succhiato a dovere inzuppandolo di saliva, lo posizionai precisamente all’imbocco della vogliosa e impaziente vagina. Lei distesa sul letto con le cosce spalancate era desiderosa più che mai di farsi deflorare.
Vidi il grosso cazzo completamente scappellato rifugiarsi dolcemente con grazia nel suo anfratto per accedere lentamente nel corpo della femmina. Ne entrò una minima parte dopo di ché onde evitarle dolore si fermò, per permettere ai muscoli di rilassarsi; tosto riprese il suo percorso poco dopo riuscendo senza intoppi a perforare la tenue barriera nel corpo della donna. Alla sua lacerazione , proferì un lieve lamento, seguito da una insignificante fuoriuscita di sangue . Era fatta la ragazza era stata finalmente sverginata ; incitai Daniele ad affondare il cazzo per donarle tutto il piacere che fino ad ora si era perso. Lei seppur dolorante ,
aggrappandosi saldamente al collo, si agitava con il corpo per farsi penetrare sempre più intensamente e profondamente.
Avevamo aperto la strada per molteplici esperienze future : ora toccava a me coccolarla e detergerla dal poco sangue che era fuoriuscito, insomma leccarle le ferite . La portai in bagno dove con estrema dovizia la ripulii con dell’acqua di rose da tutte i vari fluidi fuoriusciti e carezzandola teneramente , mi deliziai a baciarla sensualmente lungo tutto il corpo. A quel punto ,tornando in camera ignude ci avventammo sul maschio, dividendoci il pasto da buone sorelline . Istintivamente ci fiondammo sull’asta tesa avvicendandoci in un plateale pompino. Le nostre lingue scorrevano lungo il teso membro e con dovizia dopo averlo scappellato e messo a nudo il violaceo glande , a turno lo avevamo ingerito facendolo sparire tra le nostre fauci. In tempo record accogliemmo la esuberante sborrata che ci appagò completamente, inondandoci i volti e le labbra. Da quel giorno Angelica visse da noi l’ospitammo per i mesi successivi fino al suo ritorno in sede . Eravamo di nuovo in cerca di qualcuno da coinvolgere nelle nostre grazie uomo o donna che fosse.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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